San Agustin, una
cittadina localizzata sui contrafforti del Massiccio Colombiano al sud
del dipartimento dell’Huila, è uno dei posti archeologici più
importanti della Colombia. Questa regione montagnosa, insieme di
colline e profonde valli, fu abitato secoli fa da varie culture
successive che lasciarono alla posterità
numerosi vestigi archeologici, tra i quali occorre citare le statue,
gli intagli di pietra, i sarcofaghi monolitici ed i geroglifici con
rappresentazioni umane, animali e figure fantastiche. Non si ha una
conoscenza precisa delle culture agustiniane, ma si sa che praticavano
forme complesse di culti, specialmente culti funerari.
Erano popoli
agricoli, con un’economia basata sulla
coltivazione del mais, e integrata da tubercoli e
frutta, caccia e pesca.
Avevano inoltre una conoscenza avanzata dell’arte della ceramica.
A San Agustin si arriva in macchina da
Neiva, passando da Pitalito.
I posti archeologici si trovano sparsi su un’area di 500
chilometri quadrati nei Comuni di San Agustin e San José de Isnos e
per arrivarci è spesso necessario ricorrere al cavallo o al
fuoristrada.
PARCO ARCHEOLOGICO
La maggiore concentrazione di statue si trova nel Parco
Archeologico di San Agustin, a 3 chilometri dal centro abitato,
aperto tutti i giorni fra le 9:00 e le 16:00. Il parco, sede di un
museo e di una biblioteca specializzata in temi archeologici di
questa regione, si puù percorrere a piedi e comprende il Bosco
delle Statue, il complesso noto come Tavoliere A, B, C e D, la Fonte
dei Lavapiedi e l’Alto dei Lavapiedi.
Il Bosco delle Statue è un sentiero dove si possono apprezzare 35
statue di diversi origini, dimensioni stili che, secondo l’antropologo
Reichel-Dolmatoff, vengono considerate arcaiche, naturalistiche,
espressioniste
e astratte. I Tavolieri sono vaste spianate artificiali che
servivano come luoghi d’abitazione.
Nel letto roccioso della Quebrada (ruscello) dei Lavapiedi si
trova la Fonte Cerimoniale dei Lavapiedi, forse la più grande opera
di scultura delle culture agustiniane. La fonte comprende un
complesso labirinto di canali e incavi decorato con rappresentazioni
di serpenti, lucertole e salamandre, nonché volti e forme umane. L’ipotesi
più probabile è che questo era un posto sacro dedicato a cerimonie
religiose e bagni rituali. Nel parco archeologico si trova infine l’Alto
dei Lavapiedi, vestigi scoperti sulla cima di una collina, dove si
possono osservare varie tombe riparate da una gran statua col tema
del «doppio io».
ALTRI POSTI D’INTERESSE
Va segnalato anche il luogo archeologico dell’ Alto de los
Idolos, una spianata artificiale a ferro di cavallo localizzata a 26
chilometri da San Agustin. Altri posti interessanti sparsi nella
regione sono EI Tablon, La Chàquira, La Pelota, Obando, El Jabén,
l’Alto de las Piedras, l’Alto de las Guacas, il Mortifio,
Quebradillas, Quinchana, La Parada, Naranjos e Lavaderos.
Oltre al grande interesse archeologico che suscitano le antiche
culture di San Agustin, vale la pena sottolineare che la zona è di
una straordinaria bellezza e l’ideale è combinare le escursioni
archeologiche con passeggiate di contemplazione della natura. Uno
dei posti più interessanti è lo Stretto del Magdalena, a pochi
chilometri da San Agustin. Li il fiume Magdalena è naturalmente
convogliato fra pareti di enormi sassi e raggiunge la sua minima
larghezza in uno scenario naturale che ben merita una visita.
Tierradentro
Da San Agustin, con un
viaggio di 10 ore, si può raggiungere in macchina Tierradentro, nel
dipartimento del Cauca, passando per La Plata e concludendo il
viaggio a San Andrés de Pisimbalà. A San Andrés si può arrivare
anche da Popayàn attraverso la cordigliera Centrale.
A due chilometri da San Andrés de Pisimbalà si trova la zona
archeologica di Tierradentro, una vasta area dalla topografia
irregolare, oggi abitata in gran parte dagli indigeni Pàez. In
mezzo a paesaggi di grande bellezza, i costoni e le falde delle
montagne alloggiano costruzioni funerarie pre-ispaniche.
Le tombe e ipogei funerari di Tierradentro si trovano in posti
come la Loma de Segovia, l’Alto del Duende, El TabIon, l’Alto de
San Andrés e la Loma del Aguacate. Le tombe sono molto varie, da
quelle a poca profondità fino alle più ampie, scavate a più di
sette metri di profondità. Gli ipogei hanno una decorazione interna
basata su figure geometriche in bianco, rosso e nero, e su altorilievi di figure
antropomorfe.
In questa zona sono state scoperte numerose statue di pietra con
caratteristiche simili a quelle di San Agustin, anche se il loro
legame non è stato ancora stabilito. Non si sa neanche con certezza
se le statue appartengono allo stesso gruppo culturale di coloro che
hanno scavato le tombe, anche se secondo gli esperti è molto
probabile che siano state culture diverse. A Tierradentro c’è
anche un museo dove si ammirano urne di terracotta rinvenute all’interno
di tombe, nonché una sala etnografica con arnesi ed attrezzi che
illustrano l’ambito culturale della comunità Pàez.
IL GRUPPO PAEZ
A Tierradentro, in un’area di circa 3.000 km. quadrati,
convivono con bianchi e meticci gli indigeni Paez, dediti alla
coltivazione di mais, yuca, fagioli, frutta e verdura. Nonostante
molte pressioni, la comunità Pàez sussiste come gruppo culturale,
e mantiene la sua propria lingua e i suoi antichi costumi. I Pàez
hanno un loro proprio sistema di governo che viene eletto ogni anno
e mantiene un’organizzazione gerarchica che controlla le attività
e i lavori comunali nei campi seminati, le strade e le case. Sono
magnifici artigiani e confezionano tra l’altro, ruanase chumbes
(piccole strisce tessute col telaio).