home

TURISMO

Zona  Andina
- S.F. de Bogota
-
Cali
-
Bucaramanga
-
Boyaca'
- Popayan
- San Agustin

ANTIOQUIA
-
Medellin
-
zona del caffe'
Caraibi
- Cartagena
-
Barranquilla
-
Santa Marta

LE ISOLE
- San Andres
- Providencia

- Arcip. del Rosario
Amazzonia
- Leticia
 

Informazioni utili

ANNUNCI
ANUNCIOS

 

Colombia Alegre
(Blog en español)

 

ModaAncoraModa
(Blog en español)

 

 

 

 

 
 

 
 
 

 
 

Colombia Export

Creazioni
di Moda Glamour

 

 

contatto e-mail

 ZONA
 CARAIBICA

Santa Marta

 

SCHEDA INFORMATIVA

ALTITUDINE: 4 mslm POPOLAZIONE: 600.000 ab.
TEMP. MEDIA: 28 gr PREFISSO TEL. dall'ITALIA:  005754
VIE DI COMUNICAZIONE:
Aeroporto internazionale Simon Bolivar. Per via mare.
Vie terrestri: sulla costa con Barranquilla e Cartagena e verso il Venezuela;  verso l'interno per Medellin, Bucaramanga, Bogota'.

Localizzata ai piedi della Sierra Nevada di Santa Marta e su una delle baie più belle della Costa Atlantica, questa città possiede un clima privilegiato per la mite brezza della montagna. E’ altresi' punto di partenza per visitare numerosi posti d’interesse dei dintorni, dove abbondano le occasioni per riposarsi placidamente, praticare sport e iniziarsi al turismo archeologico, ecologico e d’avventura. Santa Marta, fondata come primo governatorato di Terra Ferma da Rodrigo de Bastidas nel 1525, è la città più antica della Colombia. E’ stata anche l’ultima dimora del Libertador Simon Bolivar, per cui ha un immenso valore storico. Nella città meritano attenzione la Cattedrale, conosciuta anche come Basilica Minore, una delle opere più antiche della Colonia, dove riposa il corpo del fondatore Bastidas. Ci sono anche il convento di Santo Domingo, un antico chiostro dove funziona oggi la Corporazione Nazionale del Turismo e la Casa della Dogana, sede del Museo antropologico ed etnologico.
A cinque chilometri dalla città si trova la Quinta di San Pedro Alejandrino, dove Simon Bolivar mori nel 1830. La villa, costruita nei secolo XVII, è circondata da alberi centenari, bei giardini e contiene oggetti dell’epoca. In omaggio a Bolivar è stato innalzato un maestoso monumento. Li funziona anche il Museo bolivariano d’arte contemporanea.

Vicino a Santa Marta il visitante troverà posti ideali per la ricreazione ed il riposo, alcuni con una moderna infrastruttura turistica e altri più primitivi e vicini alla natura.

Il principale centro turistico è EI Rodadero, a dieci minuti da Santa Marta verso l’ovest. Spiagge di sabbia bianca ed un mare tranquillo adatto alla pratica di sport nautici fanno di questo luogo uno dei favoriti dei villeggianti. Ha anche numerosi alberghi, ristoranti, bar e discoteche, dove ci si incontra con l’allegria i ritmi musicali dei Caraibi. A El Rodadero vale la pena visitare l’Acquario ed il Museo del Mare, a pochi minuti in barca, dove s’apprezza la fauna marina nel suo habitat.

 

A pochi minuti dal Rodadero si trova il settore dei Pozzi Colorati, dove spiccano eccellenti alberghi, molti attrezzati con una moderna infrastruttura ricreativa e per la pratica di tutti i tipi di sport nautici, nonché dotati di centri per congressi e per la realizzazione di qualunque manifestazione.
 

PARCO TAYRONA

Sulla costa verso est, da Santa Marta si arriva a Taganga, un pittoresco paese di pescatori di fronte ad una profonda baia. E poco dopo si estende per chilometri il Parco Nazionale Naturale Tayrona, con belle insenature e spiagge solitarie ideali per gli amanti della natura.

Il parco ricopre un’estensione di 15.000 ettari, di cui 12.000 sono di area terrestre e 3.000 di area marina. L’entrata principale è il punto denominato EI Zaino, a 34 km. dalla città di Santa Marta. Le insenature più conosciute sono Concha, Chengue, Gayraca, Neguange, Cinto, Guachaquita, Palmarito e Cafiaveral. Baia Concha e Cañaveral sono le più popolari e hanno ristoranti, servizi e impianti per camping. Vicino a Cañaveral ci sono 10 «ecohabs», capanne rustiche costruite nello stile architettonico Tayrona, dove esiste la possibilità di alloggiare durante un massimo di tre notti. 

 

Sia per il campeggio che per prenotare le capanne occorre avere il permesso dell’INDERENA. La richiesta si deve fare con un mese d’anticipo nella Divisione Parchi Nazionali ditale Istituto a Santa Fe di Bogotà o nella sua sede regionale di Santa Marta. A Baia Concha è possibile praticare sport nautici e sub. Nelle insenature si può fare il bagno, ma si raccomanda cautela: il mare, soprattuto quello di Caiìaveral, è pericoloso per le forti correnti interne.
 
 

VESTIGIA ARCHEOLOGICHE

La Sierra Nevada di Santa Marta, un massiccio indipendente dal sistema andino che si innalza fino ai 5.775 metri di altezza, è un ecosistema unico al mondo, habitat di molte comunità indigene Kogi, Arhuaco e Arsario.

Il popolo Tayrona, una delle culture precolombiane più avanzate, abitò durante centinaia di anni sul massiccio della Sierra Nevada. La comunità è scomparsa senza lasciare tracce della sua complessa organizzazione sociale. Per la posterità sono rimasti comunque i loro sentieri selciati e le terrazze lastricate, che costituiscono una delle reliquie archeologiche più importanti della Colombia.

Da Cañaveral, nel Parco Tayrona, dopo tre ore a piedi per un sentiero a scale si arriva a Pueblito, una delle città Tayrona, l’unica di facile accesso per il turista, in cui si possono apprezzare ponti, canali, scale, terrazze per uso agricolo e ceramiche che riflettono il grado di sviluppo raggiunto da tale cultura ormai sparita.

LA CITTA' PERDUTA

Ma coloro che veramente s’interessano ai temi archeologici ed ecologici e sono disposti a camminare intere giornate per la montagna devono salire fino alla Città Perduta (ciudad perdida),  una delle città preispaniche più grandi del continente. Per il viaggio di andata e ritorno fino alla Città Perduta, che si fa a piedi, si impiega una settimana e ci vogliono permessi speciali dell’INDERENA e dell’Istituto di Ricerche Culturali ed Antropologiche (ICAN). Occorre intraprenderlo con una buona guida locale e portare gli elementi necessari, che includono amaca, attrezzi per il camping, alimenti e medicine per pronto soccorso.