TEMP.
MEDIA: 22 gr. e' chiamata la citta' dell'eterna
primavera
VIE
DI COMUNICAZIONE:
Aeroporto internazionale J.M. Cordova.
Vie terrestri: strade asfaltate che la collegano a tutte le
principali citta' della Colombia.
Medellin
La capitale dell’Antioquia
riposa in fondo ad una valle fiancheggiata da soavi montagne,
chiamata la Valle di Aburrà, nome che porta alla memoria gli
indigeni che abitarono questo paradiso primaverile fino all’irruzione
dei conquistadores spagnoli.
Il 24 agosto 1541, il tenente Jeronimo Luis Tejelo,
per ordine del maresciallo Jorge Robledo, scacciò le tribù e prese
possesso del luogo nel nome di Dio e della Corona di Spagna.
Dovettero trascorrere 75 anni prima che gli spagnoli potessero
considerare finite le spedizioni punitive e l’ossessiva ricerca
dell’oro.
Il 2 marzo 1616 gli iberici ebbero finalmente il tempo per
fondare nella valle il villaggio di San Lorenzo de Aburra'. Trent’anni
più tardi il villaggio fu trasferito sul luogo dove il ruscello di
Ana' sbocca nel fiume Aburrà (che adesso si conosce con il nome di
fiume Medellin). Il 22 novembre 1674, su richiesta del governatore
Francisco Montoya y Salazar, la regina reggente Marianna di Austria
concesse al paese il titolo di «Villa de Nuestra Señora de la
Candelaria de Medellin». Circa tremila persone abitavano allora il
nuovo paese e i suoi dintorni. Lontana dal fiume Magdalena,
principale via di comunicazione della Colombia durante circa 500
anni, sepolta ed estasiata in fondo ad un’incantevole valle, la
«villa» di Medellin è rimasta praticamente inalterata durante due
secoli.
Nel 1813 ricevette il titolo di città. Da allora la città non
ha più smesso di crescere. Era diventata il punto d’incontro di
una rete di mulattieri che allacciava le miniere, i villaggi e le
coltivazioni di cotone e cacao. Il commercio dell’oro, prima, e
quello del caffè, poi, diedero nuovi impulsi alla sua crescita.
Medellin si affacciò sul secolo XX con circa 50.000 abitanti. Nel
1985 era diventata la seconda città della Colombia, con circa tre milioni
e mezzo di abitanti. Non sedotti dalle arguzie del potere e della
burocrazia, i medellinensi preferirono diventare imprenditori ed
operai, e già alla fine del secolo scorso Medellin era divenuta un
vigoroso centro manifatturiero e commerciale.
CITTA’ DAI MOLTI VOLTI
Medellin è diventata la città ideale per fare lo shopping.
L’antiochegno possiede una gentilezza e diligenza senza pari
per servire i clienti, ed è quindi incantevole comprare o farsi
servire con gentile accuratezza tanto in un buon ristorante come dal
fruttivendolo del quartiere.
I medici e gli ospedali di Medellin si sono guadagnati prestigio
grazie ad imprese come quella di essere stati i primi in America
Latina a realizzare trapianti di reni. Ogni settimana arrivano alla
città voli charter da stati vicini o delle isole dei Caraibi con
persone che vogliono farsi un check-up medico oppure sottoporsi a
cure mediche o odontoiatriche.
Con la stessa accuratezza è stata gestita l’architettura.
La proverbiale bellezza delle case dell’Antioquia è riprodotta
nei viali, nelle strade e adesso nei centri commerciali costruiti
negli ultimi anni, che arrivano a più di mezza dozzina.
Approfittando del clima primaverile dalle valle in cui si adagia la
città, questi centri commerciali sono stati eretti, come gli
antichi ospedali arabi, in mezzo a splendidi giardini. Le loro
stradine e corridoi interni conducono a fonti, cascate e terrazze
dove si può ugualmente sorseggiare un caffe colombiano, un «aguardiente»
antiochegno (distillato di canna con anice), oppure un tè dell’India,
o un sake del Giappone.
LUOGHI D’INTERESSE
Agli antiochegni piace sia rimanere legati alle loro antiche
tradizioni che indulgere a quelle cosmopolite. A Medellin, per
esempio, è possibile ascoltare praticamente qualsiasi tipo di
musica. Ci sono bar e nights specializzati in musica rock di tutti i
tipi, nonché in jazz, musica classica e lirica, musica dei Caraibi,
liscio, e, certamente, in tango. Tutto un quartiere —Manrique—,
è dedito ad onorare la musica argentina. In nessuna altra città si
ricorda tanto Carlos Gardel come a Medellin, città dove il famoso
cantante peri in un incidente aereo nel 1935.
I centri culturali della città riflettono il desiderio del
popolo antiochegno di andare a pari passo con i movimenti d’avanguardia
dell’arte. Vi sono eccellenti librerie e gallerie d’arte, musei
e parchi di sculture.
In vari musei si conserva l’opera di artisti antiochegni come
Pedro Nel Gomez e Rodrigo Arenas Betancurt, opere che alla maniera
dei maestri messicani degli inizi di questo secolo, riflettono la
vita del lavoro. Nel Museo Antioquia si esibisce una completa mostra
di tele e sculture di Fernando Botero.
Palazzi, stazioni ferroviarie, cattedrali, ville e palazzi d’uffici
pubblici conservano ancora in diversi luoghi della città l’architettura
repubblicana della «belle epoque», di fianco all’architettura
dei grattacieli e dei nuovi concetti, come quella del Teatro
Metropolitano e dell’aeroporto José Maria Còrdoba.
Dal Cerro Nutibara, una collina che si innalza all’interno
della Valle di Aburrà, si gode una vista panoramica del profilo di
Medellin. Vi sono ristoranti, negozi d’artigianato ed una bella
riproduzione della piazza tipica de un paese antiochegno.