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 ZONA
 ANDINA

Medellin

 

SCHEDA  INFORMATIVA

ALTITUDINE: 1.538 mslm POPOLAZIONE:  3.500.000
PREFISSO TELEFONICO dall'ITALIA:  00574
TEMP. MEDIA: 22 gr. e' chiamata la citta' dell'eterna primavera 
VIE DI COMUNICAZIONE:
Aeroporto internazionale J.M. Cordova.
Vie terrestri: strade asfaltate che la collegano a tutte le principali citta' della Colombia.

Medellin

La capitale dell’Antioquia riposa in fondo ad una valle fiancheggiata da soavi montagne, chiamata la Valle di Aburrà, nome che porta alla memoria gli indigeni che abitarono questo paradiso primaverile fino all’irruzione dei conquistadores spagnoli.

Il 24 agosto 1541, il tenente Jeronimo Luis Tejelo, per ordine del maresciallo Jorge Robledo, scacciò le tribù e prese possesso del luogo nel nome di Dio e della Corona di Spagna. Dovettero trascorrere 75 anni prima che gli spagnoli potessero considerare finite le spedizioni punitive e l’ossessiva ricerca dell’oro.

Il 2 marzo 1616 gli iberici ebbero finalmente il tempo per fondare nella valle il villaggio di San Lorenzo de Aburra'. Trent’anni più tardi il villaggio fu trasferito sul luogo dove il ruscello di Ana' sbocca nel fiume Aburrà (che adesso si conosce con il nome di fiume Medellin). Il 22 novembre 1674, su richiesta del governatore Francisco Montoya y Salazar, la regina reggente Marianna di Austria concesse al paese il titolo di «Villa de Nuestra Señora de la Candelaria de Medellin». Circa tremila persone abitavano allora il nuovo paese e i suoi dintorni. Lontana dal fiume Magdalena, principale via di comunicazione della Colombia durante circa 500 anni, sepolta ed estasiata in fondo ad un’incantevole valle, la «villa» di Medellin è rimasta praticamente inalterata durante due secoli.

 

 
Nel 1813 ricevette il titolo di città. Da allora la città non ha più smesso di crescere. Era diventata il punto d’incontro di una rete di mulattieri che allacciava le miniere, i villaggi e le coltivazioni di cotone e cacao. Il commercio dell’oro, prima, e quello del caffè, poi, diedero nuovi impulsi alla sua crescita. Medellin si affacciò sul secolo XX con circa 50.000 abitanti. Nel 1985 era diventata la seconda città della Colombia, con circa tre milioni e mezzo di abitanti. Non sedotti dalle arguzie del potere e della burocrazia, i medellinensi preferirono diventare imprenditori ed operai, e già alla fine del secolo scorso Medellin era divenuta un vigoroso centro manifatturiero e commerciale.
 

CITTA’ DAI MOLTI VOLTI

Medellin è diventata la città ideale per fare lo shopping.

L’antiochegno possiede una gentilezza e diligenza senza pari per servire i clienti, ed è quindi incantevole comprare o farsi servire con gentile accuratezza tanto in un buon ristorante come dal fruttivendolo del quartiere.

I medici e gli ospedali di Medellin si sono guadagnati prestigio grazie ad imprese come quella di essere stati i primi in America Latina a realizzare trapianti di reni. Ogni settimana arrivano alla città voli charter da stati vicini o delle isole dei Caraibi con persone che vogliono farsi un check-up medico oppure sottoporsi a cure mediche o odontoiatriche.

Con la stessa accuratezza è stata gestita l’architettura.

 

 
La proverbiale bellezza delle case dell’Antioquia è riprodotta nei viali, nelle strade e adesso nei centri commerciali costruiti negli ultimi anni, che arrivano a più di mezza dozzina. Approfittando del clima primaverile dalle valle in cui si adagia la città, questi centri commerciali sono stati eretti, come gli antichi ospedali arabi, in mezzo a splendidi giardini. Le loro stradine e corridoi interni conducono a fonti, cascate e terrazze dove si può ugualmente sorseggiare un caffe colombiano, un «aguardiente» antiochegno (distillato di canna con anice), oppure un tè dell’India, o un sake del Giappone.

LUOGHI D’INTERESSE

Agli antiochegni piace sia rimanere legati alle loro antiche tradizioni che indulgere a quelle cosmopolite. A Medellin, per esempio, è possibile ascoltare praticamente qualsiasi tipo di musica. Ci sono bar e nights specializzati in musica rock di tutti i tipi, nonché in jazz, musica classica e lirica, musica dei Caraibi, liscio, e, certamente, in tango. Tutto un quartiere —Manrique—, è dedito ad onorare la musica argentina. In nessuna altra città si ricorda tanto Carlos Gardel come a Medellin, città dove il famoso cantante peri in un incidente aereo nel 1935.

I centri culturali della città riflettono il desiderio del popolo antiochegno di andare a pari passo con i movimenti d’avanguardia dell’arte. Vi sono eccellenti librerie e gallerie d’arte, musei e parchi di sculture.

In vari musei si conserva l’opera di artisti antiochegni come Pedro Nel Gomez e Rodrigo Arenas Betancurt, opere che alla maniera dei maestri messicani degli inizi di questo secolo, riflettono la vita del lavoro. Nel Museo Antioquia si esibisce una completa mostra di tele e sculture di Fernando Botero.

Palazzi, stazioni ferroviarie, cattedrali, ville e palazzi d’uffici pubblici conservano ancora in diversi luoghi della città l’architettura repubblicana della «belle epoque», di fianco all’architettura dei grattacieli e dei nuovi concetti, come quella del Teatro Metropolitano e dell’aeroporto José Maria Còrdoba.

Dal Cerro Nutibara, una collina che si innalza all’interno della Valle di Aburrà, si gode una vista panoramica del profilo di Medellin. Vi sono ristoranti, negozi d’artigianato ed una bella riproduzione della piazza tipica de un paese antiochegno.